Nottingham Guardian - Nuove strategie per rallentare la progressione della Sla

Nuove strategie per rallentare la progressione della Sla
Nuove strategie per rallentare la progressione della Sla

Nuove strategie per rallentare la progressione della Sla

Ricerca Università di Padova, Cnr e Istituto Mario Negri

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È stata pubblicata su Molecular Therapy Nucleic Acids la ricerca dell'Università di Padova, Cnr Padova e Istituto "Mario Negri" di Milano grazie alla quale si aprono nuove strategie per rallentare la progressione della malattia. Il team di ricerca ha scoperto un nuovo meccanismo di comunicazione tra le cellule staminali del muscolo scheletrico e i motoneuroni nella Sla. Il professor Stefano Cagnin del Dipartimento di Biologia dell'Università di Padova, Maria Lina Massimino ricercatrice del Cnr e la prima autrice Caterina Peggion, sempre del Dipartimento di Biologia, hanno evidenziato nella pubblicazione come le cellule staminali di topi con la Sla secernono differenti microRna rispetto a quelle di topi senza patologia e che questi ultimi aiutino a produrre un muscolo funzionale migliorando il differenziamento dei motoneuroni. La Sla è una malattia neurodegenerativa rara che colpisce i motoneuroni, le cellule nervose responsabili del controllo dei muscoli volontari. Tuttavia, negli ultimi anni, la visione della Sla si è ampliata: non è più considerata soltanto una malattia dei motoneuroni, ma una patologia complessa che coinvolge anche le cellule muscolari. In particolare, emerge sempre più chiaramente il ruolo fondamentale della comunicazione tra muscolo e motoneurone. Tradizionalmente, si pensava che il muscolo avesse un ruolo passivo, in grado solamente di ricevere il segnale inviato dai motoneuroni che induce la contrazione muscolare. Oggi sappiamo che tra i due esiste un dialogo bidirezionale. Il muscolo invia segnali al motoneurone che influenzano la sua sopravvivenza, il suo sviluppo e il suo stato funzionale. Quando questo dialogo si interrompe, come accade nella SLA, i motoneuroni possono diventare più vulnerabili e andare incontro a degenerazione. Al centro di questo scambio di segnali ci sono proteine e molecole di Rna come i microRna che viaggiano tra muscolo e motoneurone attraverso piccole vescicole chiamate esosomi. I microRNA sono piccole molecole di RNA che sono in grado di regolare la sintesi proteica e per la scoperta dei quali Victor Ambros e Gary Ruvkun hanno ricevuto il premio Nobel per la Medicina del 2024. In questo contesto, assumono grande rilevanza le cellule staminali del muscolo scheletrico. In condizioni normali queste sono "silenti", ma si attivano in caso di danno o stress contribuendo alla rigenerazione del muscolo. Nella Sla, tuttavia, queste cellule mostrano un comportamento alterato: sono meno efficaci nella rigenerazione e contribuiscono alla produzione di segnali disfunzionali che influenzano negativamente i motoneuroni.

R.Ryan--NG