

Landini, ricetta per crisi manifatturiero è uscire da precarietà
'Voto al referendum cambia leggi balorde degli ultimi 20 anni'
"La ricetta per combattere la crisi del manifatturiero è quella di smetterla con la precarietà. Perché c'è una quantità di profitti infiniti che viene suddivisa agli azionisti e non viene investita e si è investito per favorire un modello di fare impresa basato sulla logica dei bassi costi, della precarietà, dell'appalto, del subappalto e questo sta mettendo in discussione il sistema industriale del nostro Paese". Lo ha affermato, questa mattina a Pordenone, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, al termine di un incontro coi lavoratori dell'Electrolux. "C'è bisogno di investire, ma la lotta che stiamo facendo anche con il referendum non è qualcosa di diverso, è per affermare proprio la necessità di un cambiamento - ha aggiunto -. Se un numero consistente di giovani nel nostro paese se ne va via, perché qui non è in grado di arrivare alla fine del mese, perché è precario, perché viene sfruttato, e in giro per l'Europa e per il mondo trova condizioni migliori, vuol dire che il nostro modello di fare impresa va cambiato". Secondo Landini, "il voto al referendum permette di migliorare i diritti, di ridurre la precarietà, di tutelare contro i licenziamenti, di tutelare contro le morti sul lavoro e di favorire la salute e la sicurezza: pensiamo che sia importante andare a votare perché è un voto che cambia le leggi balorde che, in questi vent'anni, i vari governi hanno fatto e che hanno determinato - ha concluso - una precarietà dei giovani senza fine e stanno mettendo in discussione il futuro del nostro Paese".
D.Gallaugher--NG